Politica indiana - Principi della direttiva
introduzione
Un elenco di linee guida politiche è incluso nella Costituzione nota come "i principi della direttiva sulla politica statale" (DPSP).
Queste linee guida sono "non giustificabili", ossia parti della Costituzione che non possono essere applicate dalla magistratura.
Obiettivi di DPSP
Di seguito sono riportati gli obiettivi significativi di DPSP:
Benessere delle persone; Giustizia sociale, economica e politica;
Aumentare il tenore di vita; equa distribuzione delle risorse;
Promozione della pace internazionale.
Politiche di DPSP
Di seguito sono riportate le importanti politiche di DPSP:
Codice civile uniforme;
Divieto di consumo di liquori alcolici;
Promozione delle industrie artigianali;
Prevenzione della macellazione di bovini utili;
Promozione dei panchayat del villaggio
Diritti non giustificabili di DPSP
Di seguito sono riportati i principali diritti non giustificabili di DPSP:
Mezzi di sussistenza adeguati;
Parità di retribuzione per uguale lavoro per uomini e donne;
Diritto contro lo sfruttamento economico;
Diritto al lavoro; e
Assistenza ed educazione della prima infanzia ai bambini di età inferiore ai sei anni.
Differenza tra DPSP e FR
Di seguito sono riportate le principali differenze tra i diritti fondamentali ei principi della direttiva sulla politica statale:
I diritti fondamentali tutelano principalmente i diritti delle persone, mentre i principi della direttiva garantiscono il benessere dell'intera società.
I diritti fondamentali sono giustificabili e possono essere rivendicati in tribunale, mentre i principi della direttiva sulla politica statale non possono essere applicati dalla magistratura.
I diritti fondamentali impediscono al governo di fare determinate cose, mentre i principi della direttiva sulla politica statale insistono sul governo affinché faccia certe cose.
Per quanto riguarda il diritto alla proprietà, la Costituzione ha chiarito che la proprietà potrebbe essere sottratta dal governo per il benessere pubblico.
Nel 1973, la Corte Suprema ha deciso che il diritto alla proprietà non faceva parte della struttura di base della Costituzione e, pertanto, il Parlamento ha il potere di ridurre questo diritto con un emendamento.
Nel 1978, il 44 ° emendamento alla Costituzione ha rimosso il diritto di proprietà dall'elenco dei diritti fondamentali e lo ha trasformato in un semplice diritto legale ai sensi dell'articolo 300 A.