I travestiti eterosessuali che lo fanno per eccitazione sessuale rientrano nella comunità LGBTQ+ o sono considerati più una "perversione"?
Risposte
Se l'atto del travestirsi è puramente finalizzato all'eccitazione sessuale, senza la minima traccia di disforia o altre ripercussioni, allora no.
Le persone nella comunità LGBTQ si uniscono in virtù della loro reciproca oppressione, le difficoltà che incontrano semplicemente perché sono se stesse. Si uniscono per creare un mondo migliore per loro stesse.
Se una persona può semplicemente struccarsi e togliersi la lingerie, e tornare a essere un uomo cisgender eterosessuale felice e senza preoccupazioni al mondo, non ha alcun bisogno urgente di cambiare il mondo che la circonda.
Ma (e lo dico per dolorosa esperienza personale) se quel travestito inizia ad avere dei ripensamenti sulla propria identità di genere o se scopre di non riuscire più a reprimere la propria espressione di genere, allora sì, merita di essere incluso nella categoria dei transgender.
Queste persone hanno bisogno di un posto dove sentirsi a casa, perché è dura stare da soli sotto la pioggia.
Penso che rientri nella categoria "fetish". Sono eterosessuali e quindi non rientrano nell'ombrello LGBT.
Ci sono innumerevoli pratiche fetish/kink che sia le persone gay che quelle etero praticano per il piacere sessuale. Ciò supporta l'affermazione che l'eccitazione sessuale è per lo più "mentale". Concordo con questa affermazione.
Ho spesso detto che è possibile prendere quasi qualsiasi oggetto o attività insospettabile e scoprire che si tratta del "feticcio" di qualcuno.
Per quanto riguarda le origini di un feticismo personale... è un argomento completamente diverso e complicato. Lo trovo interessante, ma molte persone esprimono giudizi su di esso e quindi non possono guardarlo da una prospettiva puramente analitica.