La figlia della mia amica dice che vuole essere chiamata ragazzo. Ha 13 anni. Come dovrebbe rispondere?

Apr 29 2021

Risposte

MarkDuRee Aug 06 2020 at 19:30

Mostra alla bambina alcune foto non pornografiche di parti del corpo maschili e femminili, spiegandole quali sono maschili e quali femminili, quali sono maschili e quali femminili. Chiedi alla bambina quali parti ha. Quando sceglie le parti femminili, spiegale che avere quelle parti significa che è una ragazza, non un ragazzo. Spiegale che non puoi essere ciò che non sei e che ami la ragazza che è, oltre ogni misura. Spiegale che come ragazza non sarà mai in grado di generare un figlio e che un ragazzo non sarà mai in grado di partorire un figlio. Ma a parte questo, come ragazza può fare tutto ciò che può fare un ragazzo e che essere chiamata ragazzo non cambia la sua capacità o non lo rende in grado di farlo. Sii l'adulto nella stanza. Permettere a una ragazza di continuare a pensare di essere un ragazzo significa permetterle di essere confusa. Inoltre, se è possibile scoprire da dove ha preso l'idea di dover essere chiamata ragazzo, fallo e poi vai con forza a correggere quella persona. Spesso sarà un insegnante a scuola. Troppo spesso, questi insegnanti insegnano idee strampalate a questi bambini innocenti e creduloni che cadranno nella fallacia. Non permettere che ciò accada. Tu ne sai di più. Puoi fare di meglio. Sii genitore e insegna a quel bambino correttamente e spostalo da una classe o da una scuola se necessario.

MattJay41 Mar 01 2021 at 19:25

Di solito mi rivolgo a una persona chiamandola per NOME. Mi rifiuto di impegnarmi nelle sciocchezze secondo cui una donna biologica, una che SO essere biologicamente una donna, insiste a essere chiamata uomo, ragazzo o ragazzo quando non lo è.

La mia più grande si considera trans e chiama la sua migliore amica (che è anche lei "trans" e lesbica) il suo fidanzato. Non la amo di meno, e le ho detto che è libera di vivere la sua vita come vuole, voglio solo che sia felice. Ma le ho anche detto che papà traccia il limite a quel punto, e che non mi riferirò mai a lei in altro modo che "mia figlia"