Piegato all'indietro su ventidue
Le nostre spine si spezzano e si spezzano,
visione capovolta,
il cielo troppo lontano
in questa familiare cittadina di campagna.
Fetta anni taglienti
la pelle liscia delle nostre mani.
Siamo ancora, completamente,
nessuno dei due vuole essere il primo a stare in piedi.
Il tessuto del tempo si apre e
sanguiniamo completamente.
Non doloroso, come previsto,
ma caldo, rosso e
silenziosamente,
macchiamo tramonti, compleanni e sogni di pipeline
di lasciare questa Londra e
improvvisamente le cuciture
del tessuto che abbiamo strappato
venire completamente a pezzi
i nostri ricordi e
pensieri lontani,
arte nebbiosa e brutta.
Storditi, emergiamo dalla nostra posizione da granchio
A malincuore, per nostra stessa ammissione
Faremmo qualsiasi cosa se non altro per scappare
il dolore profondo e tenerissimo
Di invecchiare, dimenticare, abbassarsi
Fichi ammaccati su un albero di fico, detestano lasciarsi andare.
Questa poesia parla solo della ginnastica mentale che io e i miei amici ci siamo sottoposti per evitare il fatto che non possiamo evitare di invecchiare, invecchiare e invecchiare