Perché ho rinunciato all'America
Le ragioni della mia decisione di lasciare l'America sono complesse, ma sono radicate in un profondo senso di disillusione nei confronti del Paese e dei suoi valori. La dilagante disuguaglianza, la polarizzazione politica, la cultura della violenza e della paura e la mancanza di empatia e compassione hanno contribuito al mio crescente senso di disagio.
Mi sembrava di vivere in una società sempre più divisa e disconnessa, dove le persone erano più interessate a incolparsi a vicenda che a lavorare insieme per risolvere i problemi.
Al contrario, quando sono arrivato in Irlanda, sono rimasto colpito dal calore e dalla gentilezza della gente, dalla vibrante scena culturale e dal senso di comunità che pervadeva ogni aspetto della vita.
Mi sentivo come se avessi trovato un posto in cui le persone si prendessero veramente cura l'una dell'altra e si impegnassero a costruire un futuro migliore per tutti. Sono stato anche colpito dalle politiche progressiste del paese, come l'assistenza sanitaria universale e l'istruzione gratuita, che hanno dimostrato un impegno per il bene comune che mancava gravemente in America.
Ovviamente l'Irlanda non è perfetta e ha i suoi problemi e le sue sfide. Ma per me rappresentava un nuovo modo di vivere, incentrato sulla connessione, l'empatia e la comunità.
Sapevo che non potevo tornare definitivamente in America, non senza sentirmi come se stessi tradendo i miei stessi valori e principi. Così ho preso la difficile decisione di rimanere in Irlanda e costruirmi una nuova vita lì.
Lasciare l'America non è stata una decisione facile, e non l'ho presa alla leggera. Ma è stata la decisione giusta per me e mi ha dato un rinnovato senso di speranza e scopo.
Non mi sento più solo uno spettatore in un sistema rotto, ma piuttosto un partecipante attivo nella costruzione di un mondo migliore.
E per questo, sono grato.